C'è l'alfa lattoalbumina?

l’alfa-lattoalbumina, è una sieroproteina del latte materno, del quale rappresenta un fattore nutritizionale fondamentale.
Le sieroproteine costituiscono un alimento eccezionale:
• sono la principale fonte naturale conosciuta di amminoacidi ramificati,
• permettono un nutrimento immediato,
• sono complete di tutti gli amminoacidi essenziali,
• consentono un efficace controllo della massa corporea.
Le più importanti caratteristiche della alfa-lattoalbumina sono la tollerabilità, la digeribilità, la solubilità, l’elevato potere nutritivo, la massima biodisponibilità.
A differenza di tutte le altre proteine che precipitano nell’ambiente acido dello stomaco,
l’alfa-lattoalbumina transita velocemente attraverso il tratto gastrico. Arriva nell’intestino completamente demolita a peptidi che passano liberamente la membrana
intestinale. Nel sangue continua la sua demolizione fino ad ammino acidi liberi (non in
forma proteica).
L’assunzione di proteine produce un aumento del livello plasmatico di ammino acidi liberi superiore rispetto all’assunzione degli stessi. In particolare, tra le proteine, lesieroproteine producono il maggior aumento dei livelli plasmatici, in quanto non precipitano nell’ambiente acido dello stomaco.
Caratteristica peculiare dell’alfa-lattoalbumina è la sua composizione amminoacidica, particolarmente ricca di triptofano e povera del gruppo di ammino acidi che competono per la sua captazione (dal sangue al cervello) cerebrale, i large neutralamino acids (LNAAs: tirosina, valina, metionina, isoleucina, leucina, fenilalanina etriptofano).
Tutte le proteine della nostra dieta sono povere intriptofano e ricche dei competitori LNAAs, mentre l’alfa-lattoalbumina contiene il 4.8% di triptofano vs. l’1.1% della caseina.
L’alfa-lattoalbumina, assunta oralmente, aumenta anche del 50% il rapporto plasmatico trp/LNAAs.
Da questo rapporto dipende la quantità di triptofano captato dal cervello e da questa quantità dipende la sintesi cerebrale della serotonina (Chugani lo dimostra con la PET):
Tale dato è stato recentemente dimostrato sperimentalmente da Choi e Fernstrom (1): dopo 9 giorni di ripetute somministrazioni orali si ha un aumento significativo della sintesi di serotonina.

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